[S-fotografie] Mostra Lodovico Pachò
Info AFT
info a aft.it
Ven 21 Ott 2005 08:48:10 CEST
Vi segnalo questa interessante mostra fiorentina.
Saluti
Oriana Goti
Archivio Fotografico Toscano
----- Original Message -----
From: tamassia
To: Info AFT
Sent: Thursday, October 20, 2005 8:56 AM
Subject: mostra Pachò
Lunedì 24 ottobre, alle ore 12.00, si inaugura la mostra
"Paesaggio e ambiente nelle fotografie di Lodovico Pachò"
a Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala del Camino.
L'esibizione è visibile dal 24 ottobre al 21 novembre 2005, ingresso gratuito. Orario tutti i giorni dalle ore 8,30 alle 18.00; chiusa il lunedì.
Catalogo 9 euro
La mostra propone una selezione di fotografie eseguite da Lodovico Pachò, un uomo la cui vita è stata lunghissima: è morto alla ragguardevole età di 105 anni ed ha percorso con intelligenza acuta e sguardo pronto un secolo di cultura italiana.
Lodovico Pachò è un fotografo amatoriale colto e benestante che, ai primi del Novecento, si inserisce nel rovente dibattito attorno al tema se la fotografia sia degna o meno di essere chiamata Arte. Il contributo alla ricerca fotografica di questo medico è tutto da indagare, ma di prim'ordine. Le sue fotografie, conservate tra i fondi storici del Gabinetto Fotografico del Polo Museale Fiorentino, lasciano trasparire una personalità estremamente interessante e vitale, ricca di sfaccettature e interessi diversi. La fotografia non era la sua professione, ma la sua passione, e questo consente una chiave di lettura delle sue immagini: le sue scelte nascono e si sviluppano per spinte estetiche o sentimentali, non sono mosse da interessi commerciali e venali.
Le sue scelte sono operate all'interno di quella corrente artistica che gli storici della fotografia definiscono "pittorialismo". Nelle fotografie presentate in mostra vediamo come queste scelte siano operate con sapienza e con autorevolezza.
Padrone del mezzo fotografico, delle sue tecniche e dei suoi processi, partecipa ai più importanti congressi fotografici dell'epoca, espone in diversi concorsi e mostre, vincendo spesso premi, collabora alle più prestigiose riviste di fotografia, è dirigente della Società Fotografica Italiana.
Il fondo fotografico di Lodovico Pachò è composto di oltre settemila fotografie. Si tratta quindi di un fondo notevolmente rappresentativo del suo modo di operare.
Questa selezione di fotografie ci fa conoscere il modo di operare di Pachò, la sua tecnica di ripresa, le sue scelte pittorialiste, il taglio delle sue composizioni.
Si tratta necessariamente di un'antologia ristretta operata tra i vari filoni in cui il fotoamatore si è cimentato.
Lodovico Edoardo Pachò nasce a Livorno il 20 marzo 1870 e, dal 1889 risulta essersi trasferito da Pontedera a Firenze, dove muore il 13 febbraio 1975.
La famiglia Pachò è originaria di Nizza (ancora oggi, sul porto, c'è una via Pachò), poi si trasferisce a Livorno. Qui nasce Lodovico, medico di bordo imbarcato sulle navi di linea, specializzato in malattie infantili, proprietario terriero e dilettante fotografo. Pachò ha cominciato a quindici anni a fare foto, stimolato dal padre e da un professore che a Pisa stava tentando, da qualche anno, di mettere a punto un suo personalissimo apparecchio fotografico realizzato nei laboratori dell'università. Presto diventa un esperto dilettante con tantissima passione.
La maggior parte del fondo di fotografie di Pachò è dedicata ai paesaggi soprattutto toscani, ma vi sono anche numerose riprese eseguite durante i viaggi o le vacanze del fotoamatore.
Accanto a questa cospicua e inesplorata raccolta di immagini,
Pachò affianca fotografie del mondo contadino, utilizzando modelli in posa, secondo i canoni del pittorialismo (ovvero dell'imitazione della pittura) a cui si ispira.
Vi sono ritratti uomini, donne, vecchi e bambini ripresi nelle loro attività quotidiane in campagna, in un'Italia che agli inizi del Novecento è ancora rurale. Numerosi i mestieri documentati: contadini, pastori, carbonai, pescatori. L'autore offre un'ampia rassegna di mestieri e tradizioni popolari. Il tipo di inquadrature che sceglie per fotografare i contadini al lavoro è molto influenzato anche dai canoni della pittura contemporanea dei macchiaioli e soprattutto di Fattori.
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